“La serie Sexcab (1998-1999) rappresenta una ricerca sulla perdita del sé, sviluppata attorno alle cosiddette sex-cabinet, delle cabine per la masturbazione urbanizzate e socializzate (le Videokabinen in voga alla fine del secolo scorso a Berlino e poi fenomeno sviluppato in forme diverse, si tratta di piccolissimi spazi grandezza poco più di una cabina telefonica all’interno del quale si trova una poltrona e uno schermo). Esistono decine di versioni della serie artistica Sexcab, realizzate attraverso la tecnica del disegno, dell’incisione e della pittura. L’invito di Kinodromo di reinterpretare un’opera è stata utile per trasformare quel lavoro in chiave fotografica di abbandono ai sensi, sulla scorta della più recente ricerca fotografica, diventata per l’artista un mezzo molto praticato.
vai su
o su
Intervista a Simone Falso | Artista cover programma dicembre 2017